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MEDAL OF HONOR



Medal of Honor è una serie di videogame sviluppati dalla EA Los Angeles, società di sviluppatori di videogiochi fondata in origine nel 1995 con il nome di DreamWorks Interactive, che si colloca nella tipologia degli sparatutto in prima persona.

I videogame sparatutto in prima persona sono detti anche sparatutto in soggettiva. Questa tipologia di gioco è caratterizzata dal punto di vista che si trova all’interno del gioco, il quale simula ciò che si dovrebbe vedere nel caso in cui il fruitore si trovasse veramente nei panni del proprio personaggio giocante.



La serie è composta da quattordici titoli, i quali si possono raggruppare in due gruppi per le diverse tematiche che vengono riportate al loro interno.

I primi dodici titoli sono caratterizzati da una trama ambientata nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, i loro titoli sono:

  • Medal of Honor;

  • Medal of Honor: Underground;

  • Medal of Honor: Allied Assault;

  • Medal of Honor: Frontline;

  • Medal of Honor: Rising Sun;

  • Medal of Honor: Infiltrator;

  • Medal of Honor: Pacific Assault;

  • Medal of Honor: European Assault;

  • Medal of Honor: Heroes;

  • Medal of Honor: Vanguard;

  • Medal of Honor: Airborne;

  • Medal of Honor: Heroes 2.

Questi dodici titoli accompagnarono gli appassionati dal 1999 fino al 2008, però non uscirono sempre per le stesse piattaforme, a causa di ciò molti appassionati si separarono dalla serie non possedendo tutte le piattaforme che la EA Los Angeles utilizzò, tra cui:

  • PlayStation;

  • PC;

  • MacOS;

  • PSP;

  • Wii;

  • Linux;

  • Game Boy Advance;

  • Xbox 360.

Al contrario gli ultimi due titoli della serie Medal of Honor furono pubblicati rispettivamente nel 2010 e nel 2012. Questi titoli propongono una trama e tematica diversa, esplorando scenari che fanno parte dell’era moderna.


Questi due titoli sono:

  • Medal of Honor (2010);

  • Medal of Honor: Warfighter


Entrambi uscirono per le piattaforme PC, Play Station 3 e Xbox 360. Quando si affronta la tematica dei videogame First Person Shooter bisogna tener conto che, nella storia videoludica, solo alcuni titoli sono riusciti a lasciare un’impronta indelebile, tra questi è presente anche Medal of Honor.

Ognuno degli archetipi del genere, tra cui sono presenti anche Quake, Call of Duty e Battlefield, aveva la sua peculiarità e le proprie caratteristiche che lo componevano. Poi in seguito è arrivata l’attuale generazione che è caratterizzata da un trend che punta all’omologazione, ciò determina che ogni prodotto deve rifarsi a canoni precisi, il principale e più importante è quello del titolo con maggior successo. Da ciò ne è derivato l’appianamento delle differenze fra prodotti, di sicuro a livello di gameplay, ma anche sul fronte che caratterizzava le ambientazioni e l’aspirazione tecnica e artistica.

Un’altra caratteristica dei videogame che compongono l’attuale generazione, è la volontà di ricreare il reale. Vista l’omologazione del trend le varie case produttrici di videogame hanno basato lo sviluppo e l’innovazione sulla qualità grafica, la fluidità di gioco e sulla creazione di uno storytelling avvincente e convincente.


Infatti l’EA, con Medal of Honor, è stata in grado di mescolare le dinamiche comuni del genere in modo intelligente per poter assicurare al fruitore ore di intrattenimento. É anche vero che molti appassionati della serie si sono lamentati, per alcuni capitoli, dell’eccessiva linearità e di alcune scelte di gameplay che rischiano di influenzare in modo negativo sul realismo di ambientazioni e tematiche.

La critica videoludica nel web ha giudicato pesantemente le ultime uscite della EA, Medal of Honor: (2010) e Medal of Honor: Warfighter. I due giochi sono stati descritti come un first Person shooter complessivamente poco al di sopra della media, considerabile discreta e valida soprattutto, se non solo, dai più appassionati della saga. Viene recriminata dai giocatori un notevole riciclo di elementi nel design delle mappe, che fanno da contraltare ad interessanti dinamiche di gioco, tuttavia lasciando l’amaro in bocca per la realizzazione definita un po troppo superficiale.


Oltre ai titoli sopra riportati, l’undici Dicembre 2020 è stato annunciato dalla Respawn Entertainment, gruppo americano di sviluppo di videogiochi, lo sviluppo di un gioco partendo da zero, esclusivamente per la realtà virtuale e per la piattaforma Oculus Rift.

Per comprendere il progetto è necessario specificare che la Respawn Entertainment è la stessa responsabile dello sviluppo del franchise Call of Duty, fondata da Jason West e Vince Zampella. Lo studio fu acquisito nel 1° Dicembre del 2017 dall’Electronic Arts, altra società statunitense attiva nel mondo videoludico fondata nel 1982.

Il progetto è chiamato: Medal of Honor: Above and Beyond, questo videogioco è stato creato esclusivamente per la piattaforma Oculus Rift. L’Oculus Rift è un visore per la realtà aumentata reso pubblico nel 2016, sviluppato da Oculus VR.


Oculus VR è un marchio di proprietà della Facebook Technologies, la quale, produce visori per il mondo della realtà aumentata; tra cui Oculus Rift e Oculus Quest.

Questa tipologia di progetto si distacca completamente da ciò che era stato creato in precedenza, infatti Medal of Honor: Above and Beyond da la possibilità al fruitore di immergersi totalmente ed essere travolto da sensazioni di coinvolgimento che, con una forma tradizionale di gameplay, non sarebbe possibile avere. Il gioco ha lo scopo di catapultare il giocatore all’interno della Seconda Guerra Mondiale tramite un brand che negli ultimi anni era mancato sugli schermi dei videogiocatori.

Entrando all’interno del gioco, il fruitore vestirà i panni di un agente dell’Ufficio dei Servizi Strategici (OSS) all’interno di un’ambientazione che rappresenta un’Europa devastata dal conflitto. L’esperienza di gioco toccherà diversi eventi storici per mare, terra e aria, per sfruttare al meglio l’immersività data dalla tecnologia Oculus.


Peter Hirschman, game director del progetto, in un’intervista per ea.com afferma che:

“È la cosa più simile a una macchina del tempo che si possa pensare.”


In seguito:

“Tornare a lavorare su questa serie è per noi un'emozione incredibile, così come poter raccontare le storie indimenticabili delle donne e degli uomini che si ersero a baluardo contro il male.”


É anche vero che la missione che contraddistingue il progetto può dirsi compiuta solo in parte, infatti il titolo segue in modo pedissequo gli stilemi della VR senza però riuscire a massimizzare la quantità di potenziale, né a esaltarne le caratteristiche che rendono questa tecnologia cosi particolare e distintiva. Una delle problematiche che ha fatto storcere un po’ il naso alla comunity è il fatto che il gioco è stato pensato per girare unicamente su PC con un livello alto di performance.

Medal of Honor: Above and Beyond rappresenta un nuovo inizio per la saga, il quale esordisce con un episodio in cui la narrazione gioca un ruolo importante se non fondamentale, anche se all’interno del videogame non è sempre ben a fuoco. Infatti il gioco è uno sparatutto che mescola, al suo interno, sequenze d’alta spettacolarità con alcune ingenuità a livello ludico e tecnico, per questo il mondo critico dei videogame lo considera incapace di arrivare nelle vette più alte all’interno del suo genere.















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